Località: Gebania in Monte Romano
Testo analitico: Per essere un sorbo, specie che di norma non raggiunge dimensioni rilevanti, risulta comunque ammirevole: 2,12 m di circonferenza, e una decina di metri di altezza. La chioma è sbilanciata, formata da tre branche tutte dallo stesso lato, mentre sull’altro vi era un grosso ramo, da tempo scomparso, e di cui resta solo la cavità cicatriziale. Lo stato vegetativo non è dei migliori: molti rami secchi all’apice, tronco incavato e marcescente all’interno, visibile situazione di sofferenza. L’albero è preziosa testimonianza della diffusione, un tempo forse maggiore del sorbo domestico negli ambienti appenninici antropizzati. La specie è considerata autoctona in tutta l’Europa Meridionale e da almeno due millenni viene coltivata, seppure in misura ridotta (uno, due alberi per podere), per i suoi frutti eduli: le sorbole. Piante vecchie isolate tra i campi avevano funzioni di “meriggio” e di alimentazione per il bestiame. Con un minimo di trattamenti (bollitura, post-maturazione) le sorbole venivano comunque mangiate anche dall’uomo.