Indirizzo: Via di Oriolo

Ufficio informazioni turistiche di riferimento:

Notizie aggiuntive: La zona di Oriolo era già abitata e coltivata in epoca romana, ma divenne importante solo in epoca medioevale quando il luogo fu fatto fortificare dall’Arcivescovo di Ravenna. Nel periodo rinascimentale la rocca fu acquistata da Carlo II Manfredi, Signore di Faenza, che la fece ricostruire nel 1476. Il risultato di questa ricostruzione è ancora davanti ai nostri occhi: una torre a pianta esagonale con due angoli retti, caratteristica che la rende unica in Italia. E’ alta 18 metri e ha cinque piani, di cui due interrati, collegati da una scala a chiocciola. All’interno si trovano tre sale principali: il deposito viveri al piano interrato, la sala d’armi al piano di entrata e la sala del castellano al piano superiore, oltre a varie postazioni di tiro. Al piano superriore si trovano la polveriera e le archibugiere e infine il terrazzo o cassero, in origine merlato e coperto a tetto. Dopo un periodo di abbandono e di alterne fortune che ne avevano provocato il decadimento, nel 1823 fu adattata a residenza di campagna dai nuovi proprietari, la famiglia Caldesi. Nel 1983 Carlo Caldesi donò al Comune di Faenza la rocca e l’area circostante. Dal 1995, dopo in necessari interventi di consolidamento e restauro, l’Associazione per la Torre di Oriolo garantisce la cura del parco e si attiva perché anche lo storico monumento sia aperto al pubblico. Nello stesso anno è sorta anche l’Associazione Produttori della Torre di Oriolo alla quale aderiscono produttori agricoli, artigiani, ristoranti ed aziende agrituristiche che intendono valorizzare il territorio e i suoi prodotti tipici, realizzando anche manifestazioni, quali feste paesane e sagre agresti.
Il Parco della Torre (aperto nel periodo estivo: sabato, domenica e festivi dalle 14.30 alle 18.30 o per appuntamento telefonando allo 0546642162) presenta una singolare mescolanza di piante spontanee, ornamentali e da frutto. Da segnalare sono i cinque pini piantati dalla famiglia Caldesi che caratterizzano l’aspetto del colle fornendo una suggestiva cornice al castello. Nella zona attorno al borgo si trovano inoltre alcuni sentieri con andamento circolare lungo i quali si possono incontrare punti d’interesse storico, panoramico e naturalistico.
L’area è stata anche oggetto di ritrovamenti importanti: nel 1987, infatti, fu riportato alla luce un cranio completo di Mammuthus Meridionalis che ora si trova nel Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza.
Infine nel Borgo si può visitare la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Apollinare, ricostruita nel 1946 dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale, che conserva all’interno un pregevole quadro della Madonna del Rosario, dipinto da Marcantonio Rocchetti nel 1609.

Come arrivare: Dal casello autostradale percorrere via Granarolo in direzione Faenza Centro. Alla rotonda dopo il cavalcavia sulla ferrovia voltare a sinistra in viale IV Novembre. Al secondo semaforo voltare a destra in via Mura Mittarelli. Al successivo semaforo voltare a sinistra (sopra il ponte sul Lamone) e poi subito a destra in via U. Piazza che prosegue in via Cimatti. Voltare poi a destra in via Santa Lucia e a sinistra in via San Mamante: via di Oriolo è la terza traversa sulla destra.