Casale del Mulino

Testo analitico: Il Mulino, realizzato sotto la dominazione bolognese, fu attivato nel 1397 ed è rimasto in attività per ben seicento anni. Nell’edificio del Mulino di Solarolo è ancora individuabile un nucleo antico, probabilmente quello costituitosi in seguito alla ristrutturazione del 1532-34: in tale occasione fu impiantato ex-novo un porticato sul lato est. Nel Catasto napoleonico-pontificio della prima metà dell’Ottocento, l’edificio è a due piani e comprende sei vani al piano terreno e altrettanti al primo. Sul prospetto di monte sono visibili ancora oggi manufatti, più o meno antichi, per l’immissione e la regolazione delle acque. Da sinistra verso destra, il primo è costituito da un ingresso munito di griglia fermaerbe, ora interrato; segue poi un ingresso a volto, il più antico, a destra del quale si trova il bottino a servizio dello sfioratore. Nei primi anni del Novecento il Mulino viene ammodernato con motori a vapore ed acetilene che richiedono la costruzione della ciminiera, ancora esistente verso il 1940. Nell’ Accertamento Immobiliare del 1940 e nella mappa catastale del 1937 sono registrate alcune variazioni: sul lato ovest è stato aggiunto il locale per il primitivo impianto a cilindri; all’angolo sud-ovest c’è ora la cabina per l’energia elettrica, mentre rimane invariato il corpo centrale dell’edificio che nel piano superiore era adibito a magazzino; sul fronte c’è una tettoia. Modifiche all’abitazione vengono effettuate dopo il 1945. Gli ultimi cambiamenti derivano dal rinnovamento degli impianti molitori avvenuto fra il 1967 ed il 1969; il nuovo stato si conserva tuttora ed è caratterizzato dall’aggiunta, sul lato nord, della torre a quattro piani per impianto a cilindri e da un silos di 12 metri di altezza, rispettivamente posizionati a sinistra e a destra del canale. All’interno scompaiono due poste di macine, sostituite da laminatoi per mais (a pianterreno) mentre variazioni minime vengono apportate al corpo anteriore.