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Testo analitico: Costruito il Castello, il Senato Bolognese ritenne opportuno difenderlo con un fossato che doveva cingerlo. Il fossato richiedeva una quantità costante di acqua per assolvere le sue funzioni di difesa, perciò fu chiesto ad Astorre Manfredi, signore di Faenza, di costruire sul fiume Senio una Chiusa, ossia una diga, in località chiamata “Casolari”, per raccogliere le acque e farle defluire verso il Castello con un apposito canale. Fu quindi fabbricata la Chiusa e scavato il Canale dal 1393 al 1396. Per assicurare il pane alla comunità del Castello era necessaria la molitura del grano, perciò furono costruiti i seguenti mulini: il Mulino “della Porta”, per i contributi che doveva dare per la costruzione della Porta del Mercato; il Mulino “di Mezzo”, che fu il primo di proprietà comunale; il Mulino Contessa o Scodellino. Il Canale finiva di fronte al podere “Savoie” e scaricava le acque nel Rio Fantino, che allora scorreva in quella zona. Successivamente le comunità di Solarolo, Lugo e Fusignano si accordarono con quella di Castel Bolognese per far proseguire il Canale, al fine di costruire i mulini necessari a quelle comunità. Ora il Canale dei Mulini, partendo dalla località Tebano e attraversando i comuni di Castel Bolognese, Solarolo, Bagnara, Lugo, Fusignano ed Alfonsine, sfocia nel Canale Vela, che a sua volta sfocia nel fiume Reno. Il Canale ha una lunghezza pari a km 38,6.