Indirizzo: Via Santa Maria dell’Angelo

Ufficio informazioni turistiche di riferimento:

Testo analitico: Venne eretta dai Gesuiti con un cantiere iniziato nel 1621, estremamente impegnativo, lungo e reso difficoltoso da numerosi imprevisti, come l’innalzamento della cupola, per il quale, nel 1646, ci si rivolse al bolognese Ercole Fichi che sostituì l’architetto romano Girolamo Rainaldi. Peraltro la facciata è rimasta incompiuta nelle due parti, tuttora di mattoni grezzi dentati, che dovevano rispettivamente ricevere un timpano sommitale ed uno sovraporta. Nonostante ciò il paramento murario, con i suoi chiaroscuri e le sue elaborate modanature, è di riuscito effetto. S.Maria dell’Angelo costituisce il primo esempio del barocco a Faenza. Grandioso l’interno, che ripropone il classico modello delle chiese gesuitiche (aula unica con cappelle laterali, transetto sormontato da enorme cupola). Numerose le opere d’arte: a parte la pala cinquecentesca dell’altar maggiore che dà il nome alla chiesa ma che fu collocata qui solo nel 1778 e che resta di autore ignoto (la tradizionale attribuzione al faentino Sigismondo Foschi è stata da più parti contestata), sono di notevole importanza i due obelischi laterali dell’altar maggiore, primissimo esordio in Faenza di stilemi borrominiani (e dello stesso Borromini è in effetti la definitiva versione del progetto dell’altare, originariamente disegnato da padre Virgilio Spada).

Come arrivare: Da Piazza del Popolo nell’angolo a monte si imbocca verso ovest via Severoli; quando essa si trasforma in via S.Maria dell’Angelo si incontra sulla destra prima l’ex convento dei gesuiti (oggi Liceo Classico) poi la grande chiesa, preceduta da scalinata.