Indirizzo: Corso Matteotti – angolo Via Tomaso Minardi

Ufficio informazioni turistiche di riferimento:

Testo analitico: Interessante chiesa, di antica e incerta origine. Il primo documento sicuro che la riguarda è del 1206 anche se esistono controverse menzioni precedenti (ad esempio una dello storico Mittarelli del 1128). Si trovava fuori dalle mura ed era isolata, staccata dagli altri edifici. Sul lato sinistro, prospiciente la strada maestra, aveva un portico, costruito attorno al Trecento e tamponato nel 1752, ma ancora oggi visibile nei suoi elementi fondamentali: quattro colonne d’arenaria reggenti tre archi in cotto. Il portico, in antico detto “de’ pellegrini” sicuramente serviva per il ricovero d’emergenza dei viandanti, soprattutto se giungevano di notte e quindi trovavano chiuse le porte della città. La chiesa fu oggetto di numerosi rifacimenti, il più importante dei quali è quello di metà Settecento, dubitativamente attribuito a Gianbattista Campidori o a qualche suo collaboratore.
Oggi la chiesa presenta un gradevole apparato di opere d’arte, tutte “minori”, ma interessanti da un punto di vista storico e documentario. Oltre alle consuete statue in cartapesta (anche di buona mano, come quelle ottocentesche ascrivibili alla bottega dei Ballanti-Graziani) e a vari quadretti, va segnalato il bel quadro con “S.Margherita ed il drago” di fine ‘600, attribuita ad Orsola Missiroli, figlia del pittore Tommaso e morta nel 1695 ad appena 22 anni.

Come arrivare: Dal centro (piazza del Popolo) si prende Corso Matteotti, verso ovest. Fatti circa 2-300 metri, nel punto in cui da destra converge via Castellani e da sinistra via Minardi, si trova la chiesa. Di norma è aperta, anche se non con orario regolare. In caso di chiusura, eventualmente, per una visita ci si può rivolgere alla non lontana chiesa di Sant’Agostino (con cui S.Margherita condivide il titolo di parrocchia), sullo stesso Corso Matteotti a metà percorso circa, di nuovo verso la piazza.