Indirizzo: Centro Storico e Viali adiacenti
Itinerari dettaglio: Le mura che ancor oggi, in parte, circondano Faenza, risalgono al periodo manfrediano e furono erette a piu riprese fra il 1380 ed il 1470, con uno sviluppo complessivo di oltre 5 km (comprendendo anche il Borgo Durbecco, che per quanto a sé stante e separato dal resto della città, ebbe una cinta coeva e direttamente collegata ad essa). Le mura erano inoltre scandite da torrioni (in origine 35, ne restano 26) e da cinque grandi porte, di cui resta solo quella delle Chiavi, sul lato esterno (verso Forli) del Borgo Durbecco. L’abbandono, le trasformazioni edilizie, l’apertura (specie nei primi decenni del ‘900), dei viali periferici di circonvallazione e infine i danni della II Guerra Mondiale, hanno ridotto lo sviluppo delle mura a circa 3 km e mezzo, rendendole discontinue e non più contestualizzate. Alcuni tratti restano però assai apprezzabili, specie in una passeggiata che coniughi aspetti storici e valori naturalistici. Si può iniziare dal Ponte delle Grazie, sul Lamone, dove verso sud si percorre via Renaccio e poi Lapi, voltando poi nella prima deviazione a destra per salire alla soprastante via Mura Torelli e costeggiando così “il Torricino”, semicircolare, fra i meglio conservati dell’intera cinta.
Da qui si va a sinistra per un tranquillo vialetto alberato a tigli che segue dall’alto le mura e da cui ci si può affacciare, specie nei “torricini”, che sono stati nel tempo privati del terrazzo superiore merlato e abbassati fino al livello della strada. Scesi in fondo a destra fino a piazza Fratti (antica Porta Montanara) si percorre lo Stradone dove tratti di mura sono visibili, fino all’altezza del campanile di S.Maria Vecchia. Da qui le mura piegano a destra: le si ritrova solo lungo viale delle Rimembranze (Via Tolosano), ove sono costeggiabili dal basso, sotto i pini. Qualche altro tratto discontinuo si trova in viale IV novembre (dopo via Naviglio) e verso il fondo di Viale Ceramiche presso la chiesa di S.Ippolito. Da qui per chiudere l’anello c’è la via Ponte Romano oppure la soprastante via Mura Mittarelli, dove ci si può affacciare dall’alto, fra i tigli.
Dal Ponte delle Grazie si puo poi deviare per vedere i tratti di mura superstiti del Borgo; si consiglia il bel tratto su via S.Pellico, quello di via De Gasperi e infine il lato interno che prospetta sul parco della Magione (vedi scheda).
Modalità di accesso e requisiti: Si consiglia l’uso della bicicletta, privata o “pubblica” (quelle messe a disposizione gratuitamente dal Comune).