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Alfredo Oriani è nato a Faenza nel 1852 è morto a Casola Valsenio nel 1909.
Inizia gli studi a Bologna, li prosegue a Roma e si laurea in Giurisprudenza a Napoli, nel 1872. Torna a Bologna per dedicarsi alla professione di avvocato, ma comprende subito che il suo ideale di vita è di tutt’altra natura: egli, infatti, ama la solitudine, la meditazione e le lettere.

Abbandona l’attività forense e si trasferisce nella villa di famiglia a Casola Valsenio: è qui che nasce l’Oriani letterato, che sarà romanziere, saggista, ma anche storico, giornalista, commediografo.

Nel 1876 Alfredo Oriani pubblica l’opera autobiografica “Memorie inutili”, dalla quale emerge la sua personalità travagliata, a volte temeraria, ma fondamentalmente romantica; quello stesso romanticismo che pervade il suo profondo patriottismo.

Seguono, fino al 1883, una serie di pubblicazioni (“Al di là”, una storia d’amore fra due donne, nel 1877; i racconti di “Gramigna”, nel 1879; “No”, nel 1881; le quattro novelle di “Quartetto”, nel 1883) in conseguenza delle quali si vedrà attribuire l’etichetta di scrittore “osceno”.

Nel 1886 Oriani sposta il suo campo di interessi scrivendo “Matrimonio”, un saggio con il quale si schiera contro il divorzio, tema politico del momento. Seguono i saggi storici “Fino a Dogali”, nel 1889, e “La lotta politica in Italia”, del 1892.

Lo scrittore torna quindi alla narrativa con i romanzi “Il nemico” e “Gelosia”, entrambi del 1894, “La disfatta” del 1896, “Vortice” del 1899, “Olocausto” e “In bicicletta”, pubblicati nel 1902; commedie drammatiche tra cui “L’invincibile”, anch’essa del 1902.
Conclude la carriera di scrittore con la possente opera storico-filosofica “La rivolta ideale”, del 1908.

Alfredo Oriani muore il 18 ottobre 1909 a Casola Valsenio, a soli 56 anni.

Notizie Aggiuntive:
A Casola Valsenio è possibile visitare la Casa Museo “Il Cardello” l’edificio in cui Alfredo Oriani trascorse gran parte della sua vita e scrisse tutte le opere. Il Cardello è menzionato per la prima volta in un documento del 1419. Dopo alterne vicende fu acquistato nel 1855 da Luigi Oriani, padre di Alfredo. La famiglia Oriani vi si trasferì stabilmente nel 1866 e ne fu proprietaria fino al 1978, quando Luigia Pifferi Oriani, vedova di Ugo, unico figlio di Alfredo, con testamento pubblico lo ha lasciato in eredità all’Ente “Casa di Oriani” unitamente ai terreni circostanti.